“Guerrilla Gardening”: o per meglio dire l’ultima frontiera del giardinaggio. Ma nemmeno poi così tanto perchè se cercate in rete, di Guerrilla Gardening si parla già da almeno una trentina d’anni. Eppure, nonostante io mi reputi una grande appassionata di giardino, a me è giunto come tema relativamente nuovo e spero sia lo stesso un pò anche per voi! Dunque, intanto di che si tratta: tecnicamente chi pratica Guerrilla Gardening lo fa con l’obiettivo di rendere più belle zone urbane non proprio ben tenute, si tratti di strade o anche di aree verdi lasciate incolte o poco curate.
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Badili Badola e l’intervento a Torino il 22 aprile |
Esistono gruppi di Guerrilla gardener in molte città d’Italia, fra queste anche nella mia città, a Torino, dove i Badili Badola compiono azioni di attivismo urbano in aiuole, rotonde, spazi verdi che il comune “non considera” molto. La partecipazione è aperta a tutti, requisiti di base sono palettina, guanti, una piantina di norma indicata dal gruppo prima dell’intervento, e ovviamente una sana convinzione che mettere le mani nella terra sia un ottimo antidoto contro il logorio della vita moderna :-). Non guasta ovviamente la passione per il giardinaggio. L’ultimo intervento a Torino è stato fatto il 22 aprile, nella rotonda di via Bossoli, in zona Lingotto. Sulla pagina di Facebook e sul blog dei Badili Badola potete essere aggiornati sui prossimi interventi in programma.
In realtà, il Guerrilla Gardening non è solo fatto di interventi “dissacranti” per recuperare zone lasciate in balia di loro stesse, ma può avere anche un risvolto artistico. E anche questo l’ho scoperto di recente, con un ottimo esempio nella settimana appena passata a Milano, nell’ambito del Fuori Salone durante la Design Week. In questa circostanza Steve Wheen, creativo Guerrilla Gardener australiano e autore del blog The Pothole Gardener , in collaborazione con Urban e Lancia (in veste di brand eco, con la sua gamma di vetture Eco Chic), ha riempito di mini giardini le vie intorno a via Tortona e via Ventura. In mezzo a buchi delle strade, su marciapiedi, sui gradini della stazione della metro, sono spuntati piccoli giardini in miniatura con bonsai, fiori, piantine stagionali e piante da orto. E i milanesi, impegnati come tutti a correre dietro alla fretta degli impegni quotidiani, si sono trovati piacevolmente costretti a rallentare le loro corse e a sorridere di fronte un inaspettato modo di fare giardinaggio. Un modo originale per regalare piccoli momenti di felicità ai passanti, come dice Steve, semplicemente trasformando le buche stradali “che danno fastidio a tutti da qualcosa che non è molto bello in qualcosa che lo è un pò di più”. E anche una buona occasione per dimostrare quanto faccia bene ogni tanto un pò di “slow living”…
Grazie Valentina per l'articolo, Noi Badili Badola siamo sempre presenti per attivarci in nuove esperienze del verde, anche per questo chiediamo il supporto dei cittadini per entrare nel mondo del verde, fa bene al corpo ed alla mente.
Vorrei chiedere un parere, se possibile, sulle iniziative di Guerrilla Gardening, quando queste iniziative si svolgono in un contesto urbano, specificatamente all'interno di aiuole comunali, residui di campagna tra le abitazioni: l'inserimento di un cosidetto giardino condiviso partecipato, che va a sovrapporsi ad una realtà naturale precostituita (cioè parte di campagna appunto non edificata con le sue piante ed erbe relative al territorio), più che a riqualificare una parte di città in degrado, come viene percepito dal movimento di Guerrilla? Grazie a tutti.